mercoledì 16 novembre 2011

In Tagikistan ritorna la poligamia e fiorisce la prostituzione

Un uomo ogni quattro donne: tale è lo squilibrio demografico delle Tagikistan "a causa della migrazione economica della popolazione maschile (per lo più verso Russia)", . Fattore aggravante di questa mancanza di uomini, " la mortalità maschile neonatale è molto più alta che nelle femmine (43% contro 33%) e la mortalità negli adulti di sesso maschile rimane forte".
La situazione sociale ed economica - il Paese, con 7,6 milioni di abitanti, per il 95% musulmani è il più povero della regione dell'Asia centrale- che sembra senza speranza " ha spinto un terzo della popolazione in età lavorativa ad andare via dal paese;" quelli che restano sono del tutto dipendenti degli emigranti. " Questi ultimi "sarebbero pronti a tornare se si potessse trovare un lavoro, che però in Tagikistan non c'è".

La conseguenza di questa disastrosa situazione è il ritorno della poligamia, vietata dalla legge a partire dal 1988 e punibile una pesante multa o la reclusione per cinque anni. Ma il processo è inarrestabile" Infatti, in mancanza di uomini, molte donne accettano di diventare la seconda moglie di un uomo sposato, che permette loro di creare una famiglia e avere dei figli. Inoltre, "le donne faticano trovare un lavoro decente pagare", e cercano nell'uomo sposato la soluzione alle loro difficoltà, constata Mavdjouda Mimotchoeva, presidente del Comitato regionale per il regolamento delle tradizioni e celebrazioni. "La prostituzione è già fiorente in Tagikistan e l'unico modo per fermare il degrado della società è quello di permettere la poligamia (prevista dal Corano)" Per i tagiki, un altro modo per creare una famiglia è quello di sposare uno straniero. I "partiti" più ambiti sono gli afgani, iraniani, turchi, cinesi, tedeschi, inglesi, americani, siriani, giapponesi e indiani.

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